Per quello che mi date faccio quello che mi dite, le idee si pagano a parte...




martedì 15 maggio 2012

Ore 9,30 di un mattino qualunque.
Arrivo in cantiere (orario di "signore", orario di "architetto".....), gli operai sono già al lavoro da un paio d'ore.
Ci sono facce nuove, operai diversi. Buongiorno.
Buongiorno. Prego!
Sono l'architetto...
Ma chi? Voi? Ah....Ma siete architetto laureato...?! Così giovane..? (In effetti me li porto bene i miei 37 anni).
Si...non mi risulta ci siano altri tipi di architetto. Comunque....
Comunque geometra, vi volevo dire...
Sono architetto, ma fa niente, se preferite...
Ah, no. Scusate. Comunque vi ho chiamato "geometra"...che è pure più importante!
Si, certo. Ma veniamo a noi, che state facendo stamattina?!
....
..

Questo è un siparietto "classico" che si consuma nei miei cantieri almeno due o tre volte all'anno...

E si perché nonostante gli anni '60, '70 e '80 - quelli del boom edilizio e del superdominio dei geometri d'impresa - siano passati da un pezzo,
nonostante il fatto che oggi in Italia ci siano più architetti (e ingegneri) che automobili,
nonostante tutto ciò, nella forma mentis della classe operaia edile - e spesso anche della committenza - il "dominio" della figura del geometra è sempre evidente, al punto da porlo in cima alla scala gerarchica dei tecnici edili.
Per questo motivo, essere chiamati  "geometra" in cantiere non ha più un sapore offensivo, un gusto denigratorio, un effetto ridimensionante - come molto ingenuamente mi capitava di  provare agli esordi lavorativi - ma è quasi motivo di orgoglio, perché esprime la stima (grande) che l'operaio ha nei tuoi confronti....

E fanculo la laurea, gli anni buttati sui libri, le tasse pagate!
Il vero rispetto si guadagna sul campo in questo lavoro, ovvero in cantiere, e se l'effetto positivo è la conquista del titolo honoris causa di GEOMETRA, ben venga pure questo!

Scherzi a parte (ma neanche tanto), il problema a mio avviso è tutto qui: è una questione culturale (come dicono i soliti sapientoni...).
Si perché in un Paese come il nostro che trabocca di siti archeologici, manufatti architettonici e beni paesaggistici tutelati dall'UNESCO, i nostri (tanti) architetti dovrebbero lavorare (tutti) come pazzi ed i cari colleghi geometri (e chiedo scusa per i "colleghi"...) tornare a fare ciò per cui sono nati: catasto, rilievi topografici, pratiche amministrative, etc.

Pane al pane, vino al vino....e al bando i bigliettini da visita - come mi è capitato - con su scritto:

                               Mario Rossi
                               geometra
                            pratiche catastali e progettazione d'interni

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